TMR: il tour del Monte Rosa

Monte rosa

Il Monte rosa

Ciao amici cinghiali!

Da molto tempo amo camminare in montagna, e molto spesso, passeggiando o andando in bici in Valsesia o in Valle d’Aosta mi è capitato di vedere le famose indicazioni TMR, ovvero “Tour del Monte Rosa”

La voglia di effettuare questo tour ovviamente è tanta, e non escludo il farlo prima o poi.

Volevo cercare un pò di info su internet, poi pensandoci  ho fatto che contattare l’amico Paolo Campagnoli che oltre essere un amico è un’ottima guida e che tramite Valsesia Incoming accompagna le persone in questo fantastico tour.

Gentilmente mi ha risposto manfdandomi un documento da lui scritto che vi riporto in maniera integrale.

Grazie Paolo e a presto per altre gite!

Camminare tutto attorno alla Regina delle Alpi, il Monte Rosa, passando ai piedi della vetta per eccellenza: il Cervino. L’anello che contorna la seconda più alta montagna alpina richiede da cinque a dieci giorni di cammino, ma ripaga l’escursionista in mille modi.

Il Rosa è infatti il più vasto massiccio delle Alpi, ricco di enormi ghiacciai e ripidissime pareti e contornato da sette splendide valli, dove la natura rigogliosa e la tradizione walser la fanno da padrone. Sia sul versante svizzero che su quello valdostano e piemontese gli antichi insediamenti sono stati infatti fondati dai Walser, la popolazione germanica che ha colonizzato buona parte delle Alpi centro occidentali nel Medioevo.

Così villaggi in pietra e legno di larice si alternano a panorami mozzafiato sugli innumerevoli Quattromila del massiccio, iscrizioni in “Titch” ad incontri con camosci e stambecchi nell’area protetta più alta d’Europa. Sul versante sud della montagna si trova il Parco Naturale Alta Valsesia, che sale fino alla quota record di 4554 metri. Sulla stessa cima, la Punta Gnifetti, svetta anche la famosa Capanna Regina Margherita, ben visibile da molti punti del Tour: un altro primato di altitudine europeo.

Il periplo del Monte Rosa è un trekking tecnicamente semplice, ma piuttosto impegnativo dal punto di vista fisico. In ogni caso molto dipende da come si decide di suddividerlo e dalla scelta di utilizzare qualche mezzo di trasporto, come funivie o autobus, piuttosto che di percorrrerlo integralmente.

Come per ogni itinerario ad anello il punto di partenza può essere scelto a piacere. Volendo cominciare dalla piemontese Valsesia, la prima tappa si svolgerà al cospetto della parete Sud Est del Monte Rosa, la “montagna di ghiaccio” secondo la vera origine del suo nome. Lungo una imponente mulattiera raggiungeremo il Passo del Turlo (2738 m), la “porta” utilizzata dalle popolazioni Walser per spostarsi tra queste valli. Da qui scenderemo in Val Quarazza e, dopo una sosta presso lo splendido Lago delle Fate, raggiungeremo il fondovalle di Macugnaga.

Al secondo giorno da Macugnaga, dopo aver attraversato l’incantevole villaggio Walser, con l’antico Dorf ed il monumentale tiglio simbolo del paese, saliremo al Passo di Monte Moro. Sul lato opposto della valle c’è la parete Est del Monte Rosa, la più alta delle Alpi!

Il mattino dopo si passa in Svizzera! Raggiunto il Passo (2868 m) e scattate le ultime foto inizieremo la discesa verso il lago del Mattmark, nella valle di Saas. Ancora discesa fino a Saas Almagell e da qui in breve a Saas Fee, splendido villaggio senza auto circondato dai ghiacciai.

Le tre tappe successive si svolgono su sentieri che, rimanendo sempre in quota, permettono di collegare Saas Fee a Zermatt: la prima porta al villaggio di Grachen, la seconda al rifugio Europa Hutte, l’ultima raggiunge Zermatt, la cittadina col più famoso panorama alpino del mondo: il Cervino!

Queste tre giornate di marcia vengono spesso evitate da chi vuole limitare la durata del trekking, utilizzando i mezzi pubblici.

La settima è una tappa tutta in salita, con la costante compagnia della montagna simbolo della Svizzera e di tutte le Alpi. Usciremo da Zermatt per salire a splendide frazioni abbellite da piccoli oratori e antichi fienili in legno ancora oggi utilizzati. Il Cervino, qui chiamato Matterhorn, sarà a pochissima distanza, con le impressionanti pareti Est e Nord.

Superata la stazione della funivia del Trockener risaliremo, meglio se in cordata, il facile ghiacciaio fino ai 3317 metri del Rifugio del Teodulo, il punto più alto del nostro Tour. Qui passeremo la notte, cenando con un incredibile panorama sul Cervino al tramonto: indimenticabile!

Dopo la sveglia e la colazione scenderemo leggermente nella conca di Breuil – Cervinia, per poi risalire al Colle superiore delle Cime Bianche (2982 m), in mezzo a splendidi laghi. Salutata la “Gran Becca” inizierà poi la lunga discesa del vallone di Coutord. Questa è la medesima via che le popolazioni Walser seguirono nel medioevo, arrivando da Zermatt a colonizzare le valli di Ayas e Gressoney.

Giunti quasi al fondo del vallone risaliremo leggermente, sfilando sotto allo splendido versante del Rosa di Ayas, dai Breithorn ai “gemelli” Polluce e Castore, tutte vette sopra i quattromila metri. Si arriverà così all’antico villaggio Walser di Resy (2072 m), dove ci attende il rifugio per la notte.

La nona tappa inizierà con una comoda sterrata che conduce al Colle di Bettaforca (2672 m), lo storico valico di collegamento tra le alte valli di Gressoney e Ayas. In lontananza si potrà vedere il Gran Paradiso, mentre sopra di noi incomberanno i due Lyskamm, ennesime gemme di quattromila metri nella corona del Rosa.

Sempre seguendo una sterrata scenderemo all’Alpe S. Anna e a Stafal (1825 m), nel solco principale della valle che ospitò per molti anni le villeggiature della Regina Margherita. Da qui risaliremo il versante opposto lungo un ripido sentiero, che ci porterà fino al Rifugio del Gabiet (2357 m), presso l’omonimo lago, dove trascorreremo la notte.

Infine, per chiudere il nostro Tour e fare ritorno in Valsesia, sarà possibile valicare il classico Col d’Olen oppure il solitario Passo Zube (2874 m). In entrambi i casi si vedrà man mano apparire il versante valsesiano del Rosa, che ci terrà compagnia durante la discesa verso Otro, balcone sospeso sopra Alagna ed intatto gioiello di architettura Walser. Da qui un’ultima ora di cammino ci ricondurrà al nostro punto di partenza.

È la conclusione del trekking: forse un po’ commossi, con impresse negli occhi tutte le diverse facce di questo enorme massiccio e i tanti momenti vissuti, riprenderemo l’auto per far ritorno a casa. Con la certezza di conoscere qualcuna in più delle innumerevoli sfumature del Rosa!

Paolo Campagnoli