Io pratico l’EXTREME FREERIDE: vado in stazione in bici!

MA CHISSENEFREGA di quei video di gente che salta da pareti rocciose e atterra in PENTABACKFLIPRODEO come se nulla fosse… P I V E L L I ! ! ! !

Si facciano imparati da uno chebbravo come lo sono io! IO VADO IN STAZiONE IN BICI 🙂

Ragazzi, questo articolo è per ridere e far pensare 🙂

Da quando lavoro a Novara e devo prendere il treno per recarmi a lavoro ho desico si andare in stazione in bici.

Un pò perchè quei due km la mattina e la sera prima mi risvegliano e poi mi rilassano, un pò per risparmiare, non sembra ma alla fine tra i vari stop, le ripartenze, le accelerate di benzina ne va via.., Un pò perchè sembra assurdo ma l’ho sperimentato: la mattina a fare lo stesso tratto in auto ci metto4 minuti in più! Pochi ok, ma calcolando che in bici ce ne metto 9…

La cosa tragicomica però è che davvero sembra di fare freeride! Ora quando vado a farmi le PS a Pogno dagli amici GUFI mi rilasso, i loro tracciati sono più semplici 😀

Ecco una carrellata di ostacoli artificiali creati dall’uomo che realmente si possono incontrare in soli due km (e il bello che la fantasia urbana questi ostacoli li toglie, li sposta e ne genera sempre di nuovi!):

  • Mamma che sterza senza freccia  a destra per parcheggiare in piena strada e scaricare il figlio che va a scuola.
  • Mamma che dopo aver parcheggiato in piena strada riparte sempre senza mettere la freccia.
  • Macchina che in piena coda ferma esce in sorpasso perchè “c’ho fretta” (citazione dalla risposta reale dopo aver espresso al pilota il mio corposo “vaffa”) .
  • Tombini che hanno le ferritoie che seguono il senso della strada invece di essere perpendicolari (detta così forse non è chiaro, ma immaginate di avere una ruota che scorre sull’asfalto e poi si inchioda in un tombino…).
  • Dare la precedenza: ostacolo davvero complesso, la libera interpretazione lo rende davvero estremo per il ciclista. nizio a pensare che comunque si basi sulle dimensioni: il più grosso droppa l’ostacolo per primo.
  • Parcheggio in doppia fila: per superare questo ostacolo devi allargarti e gli altri rider con mezzi a motore cercheranno di sorpassarti al pelo… o forse di ucciderti.
  • Portiera che si apre senza guardare.
  • Mozzicone rotante fuoriuscente dal finestrino
  • Entrata in rotanda senza dare la precedenza.
  • Svolta senza freccia (probabilmente le hanno esaurite tutte gli indiani).
  • Buchi (voragini) nell’asfalto o rattoppi alti quanto un puffo.

Tutto quello che vi ho descritto vi sembra poco? Questo è solo il tracciato rosso… Se volete provare il nero il venerdì c’è il mercato a Borgomanero!!!

Al di là delle battute, io non voglio demotivare chi usa la bici in città, anzi, voglio motivarlo!

Se iniziassimo ad essere in tanti nel traffico probabilmente diventeremmo il traffico (che è poi il principio delle critical mass)

Sensibilizzare noi stessi e le persone sia la cosa miglore da fare, credo che 4 bici su una strada siano 4 macchine parcheggiate a casa e che rispetto tra pedoni, ciclisti e automobilisti sia il futuro, non una utopia.

Concludo rivolgendomi al mio Comune e al mio Sindaco, ma potrei rivolgermi praticamente a tutti i Comuni e a tutti i Sindaci: va molto bene organizzare presenziare a settimane della mobilità sostenibile o a manifestazioni del genere, ma sarebbe ancora meglio fare qualcosa di consistente e di permanente per incentivare questa mobilità sostenibile! Ok, non si può fare niente contro la presunzione e la maleducazione della gente, ma si può fare in modo di aiutare chi davvero vuole fare in modo di rendere il proprio comune un posto più vivibile.

Ora vi saluto, e lo faccio lascinadovi la foto della mia bici da extreme freeride