[Update] Due chiacchiere con Signorina Grappolo (Alias Miss Grape!)

[Update] Due chiacchiere con Signorina Grappolo (Alias Miss Grape!)

Buongiorno amici carissimi. Magari vi sarete chiesti cosa significhi il titolo del post di oggi. Mo ve lo spiego.

Siamo in un pub, davanti a due medie di birra. Chiacchiere tra due amici di vecchia data.

E invece no: tutto avviene tramite smartphone e socialnetwork. Due amici “sociali” che si sono intravisti alla 24h di Finale Ligure. E uno dei due è curioso di sapere cosa faccia e come la pensi l’altro dei due sul mondo delle biciclette (le ciccione!), su di un tema in particolare che vedo spesso, sempre sui social.

Quindi siamo io (Erby) che interrogo Michele Boschetti (Nure). Ci siamo già salutati. Ora chiedo:

E: Bikepacking, termine italiano sinonimo di cicloturismo o qualcosa in più? O in meno?
N: Alcuni dicono che il Bikepacking sia una costola del cicloturismo classico, lo considerano limitato perché si ha minore capacità di carico. Io credo invece che il Bikepacking sia anche cicloturismo, ma non solo.
Abbatte molti e grossissimi limiti del cicloturismo classico: ad esempio il fatto che non pone limiti al tipo di bici da usare. Si pianifica un giro, si decide la bici ideale per farlo e via, le borse da bikepacking si adattano a qualsiasi bici. Quindi si spazia dal viaggio avventura al tour dolomitico fatto con bici da corsa ultra leggere. Trasformando qualsiasi bici in una bici da viaggio. Il bikepacking non pone limiti alle mete.

 

E: Miss Grape, ovvero :
N: La signorina grappolo è mia figlia Viola. Io e mia moglie abbiamo scoperto che saremmo diventati genitori mentre stavamo vendemmiando nella vigna di famiglia. Gli amici ci hanno detto che abbiamo virtualmente vendemmiato con nostra figlia e così è nata la piccola Miss Grape che di nome si chiama Viola 🙂

 

E: Ti vediamo spesso quale organizzatore o sostenitore di eventi fat. È vero che ci si deve fare un culo così per la buona riuscita di un evento? In quale ordine servono: fortuna, capacità, esperienza, contatti giusti.
N: La bici per me è prima di tutto una passione, quindi non riesco a considerare faticoso ciò che faccio. Di sicuro ci vuole impegno, tempo e a volte pazienza. Ma credo che prima di tutto ci voglia un’idea. Cerco sempre di organizzare eventi che abbiano un senso che vada oltre l’evento stesso. Livigno è l’esempio classico. Il raduno organizzato due anni fa aveva come intento quello di far accogliere le fat come un alternativa agli sport invernali livignaschi e credo che l’obiettivo sia stato raggiunto. Fortuna, capacità e quant’altro, si contano, ma forse il fatto di avere dei buoni amici che mi sopportano e seguono nelle iniziative è la cosa più importante.

 

E: Partendo dalla tua passione per le due ruote grasse, un giorno ti sei detto “ok, perché non produrre delle borse da telaio o simili per accompagnare al meglio gli avventurieri in bicicletta?” È andata veramente così?
N: Più o meno sì.
Grazie ad una serie di amici conosco e pratico il bikepacking da molti anni. Mi ha sempre affascinato come modo di interpretare la bici, ma la vera causa scatenante è legata a due fatti: il primo è che ho mandato una mail ad un noto costruttore di borse americano, chiedendogli di fare le borse per la mia bici e questo mi ha risposto che doveva andare a fare un viaggio e che sarebbe tornato dopo 6 mesi. SEIMESI???
Poi un mio amico mi ha raccontato che ha rotto la sua borsa seminando metà degli oggetti lungo il viaggio.
E cosi mi sono detto, perché le borse non ce le facciamo noi?
Io e altri due amici siamo partiti per questa avventura ed eccomi qui.

 

E: Tu stesso, sei un avventuriero?
N: Per anni ho girato con un biglietto da visita con scritto “Aspirante alpinista”. La mia passione per la montagna mi ha portato a girare in lungo e in largo tutto l’arco alpino e molte volte da giovanissimo andavo ad arrampicare partendo da casa con la bici. Avessi avuto a quel tempo le borse da bikepacking mi sarei rotto molto meno la schiena. Se sono un avventuriero? Si, la passione per l’avventura la sento dentro.

 

E: Spiegaci funzionalità, pregi e usi delle borse Miss Grape.

N: Come Miss Grape abbiamo deciso di fare molta attenzione sulla ricerca dei materiali. Dopo una lunghissima ricerca abbiamo trovato un materiale dalle incredibili doti anti strappo, il che non significa che non si possa rompere, ma piuttosto che se anche si dovesse tagliare, è quasi impossibile che si strappi. Questo credo che ci contraddistingue. Una borsa che viene usata anche in situazioni limite deve essere il più resistente possibile, anche a discapito del peso che non deve essere comunque esagerato. (Non lo ha detto, ma lo aggiungo io: sono interamente made in Italy!)

 

E: Miss Grape marchio per l’Italia o anche oltre confine?
N: Siamo partiti con il mercato italiano ma attualmente siamo distribuiti in Spagna, in Portogallo, in Francia, Paesi Bassi, Austria, Germania ed Inghilterra.

 

E: A quale domanda che non ti ho fatto avresti voluto rispondere ?
N: Chiedimi perché la prima serie di borse MG è stata fatta di colore grigia.
Perché è come quando un telaista salda una bici, per lui è finita prima che venga colorata. Per me è stato così, prima ho fatto la borsa, l’ho sviluppata, modificata, perfezionata. L’ho fatta conoscere “nuda” e solo dopo ho pensato di dargli del colore.

 

E: Michele: pedalatore instancabile o prima ci si diverte e poi si guarda al conta km ?
N: Credo di non aver mai avuto il km in nessuna delle mie bici. In questo momento vorrei solo avere un po più di tempo per poter pedalare. Ma mi diverte anche solo parlare di bici quindi…

 

E: Cosa ti aspetti dal 2016? E cosa hai chiesto l’ultima volta a Babbo Natale?
N: Babbo Natale? Io sono babbo Natale, almeno è quello che dice mia figlia 🙂 Per il 2016? Ci sto mettendo troppo a rispondere a questa domanda. Te lo dirò a fine anno 🙂

Ecco alcuni esempi di borse da bikepacking del Grappolo…

Grazie della disponiblità di Michele! Ciao ciao!

Speriamo di vederci al prossimo evento fat!