Riale – Diga Toggia

Riale – Diga Toggia

Day off! Che si fa? Si va in bici!! La meta : Riale?

La ciurma è rosicata essendo un giorno lavorativo, quindi siamo io, Simone e Daniele.

Percorso in un' unica direzione

terrenoPercorso ufficiale per : Mountainbike
ideale_perIdeale per: Trekking, Walking, Mountainbike, Trekking con animali
terrenoPercorso in zona: Montagna
etichetteEtichette: Illuminato, Solitario, tranquillo, Registrato con GPS, Duro, Sassoso, Offroad, Strada

lunghezza

Lunghezza percorso

20.54 Km

altitudine massima

Altitudine massima

2193 mt

altitudine massima

Altitudine minima

1422 mt

dislivello positivo

Dislivello positivo

799 mt

dislivello negativo

Dislivello negativo

581 mt

Altimetria

Punti di interesse limitrofi alla traccia

Mentre la strada scorre e il motore ronza sotto il cofano scrutiamo il cielo man mano che entriamo nel territorio delle grandi vette. Si fa sempre più scuro. Qualche goccia qui e lì ma nulla di allarmante. Arrivati a Canza siamo costretti a parcheggiare perché la strada che rimane da percorrere fino alla cascate è chiusa causa frana.

Quindi cerchiamo un parcheggino, tiriamo giù i mezzi e mettiamo da conto un 200mt di dislivello aggiuntivo che non calcolavamo. Poco male.

La gippabile che si inerpica serpeggiando da Riale è larga e pedalabilissima e offre spesso scorci sul lago di Morasco. Su su e ancora su. Nessun segno di neve mentre il cielo si rattrista a vista d’occhio. Al rifugio Maria Luisa ci guardiamo un pò allarmati e allo stesso tempo desolati: le previsioni davano brutto ma dalle 17 !! La perturbazione sta arrivando con super anticipo così addio passo san Giacomo , addio passo del Gries e sconfinamento in svizzera.

Ci concediamo solo la vista della diga del lago Toggia prima di tornare mesti sui nostri passi.

La discesa non è neanche iniziata che Simone buca… E che cappero, qui non si può mai star tranquilli! C’è sempre qualcuno che crea divertimento. Così ci mettiamo a smandruppare sul cerchio salutando i trekkisti che dal Maria Luisa iniziano a scendere verso valle più o meno coperti.

Ripartiti la pioggia è diventata più fitta e le mani fredde. Difficile frenare bene. Tra una sgomma e l’altra (non quelle a cui state pensando ora) arriviamo a Riale dove ci infiliamo in un ristorante Walser appena prima che il cielo partisse con un pianto a dirotto abbastanza violento (fiuuulenza). Vabbè, che famo? Se magna manco a dirlo!

Signora: due polente conce e una bel minestrore Walser, grazie.

E’ così che lasciamo il tempo al cielo di farsi consolare dal sole che timido si riaffaccia permettendoci un rientro celere fino a Canza.

See you next time e come dice Daniele ‘When you got black, I never go back‘ 😉  ah ah ah! (poi ve la spiego..). Troppo avanti-cinghial-pirla-pig sto ragazzo! 😀 .

Questa pedalata mi ha ricordato tanto quella di Gressoney dell’anno scorso.