I “due monti” sulla Linea Cadorna

I “due monti” sulla Linea Cadorna

La mtb ti cambia. In meglio.

Amici cinghiali buongiorno. Se in un martedi qualunque di ferie per festa patronale finisci con l’alzarti dal letto ancora prima di quanto abitualmente tu faccia per andare a lavorare, nonostante la solita iniziale pigrizia, e carichi la bike in auto e parti per i monti dell’Alto Verbano, è vero: la mtb ti cambia, in meglio.

Martedi 12 novembre. Sveglia h. 6.40 e ritrovo a Soriso per la colazione al bar con il buon Vito “Vittorio”. Destinazione: giro dei tre monti sulla Linea Cadorna, Alto Verbano (VB). Dopo aver scoperto questa traccia qualche settimana passata, quasi per caso, mi balenava in testa l’idea di andare a provarla. Gli altri blog on line ne parlano molto bene: bei tracciati ma soprattutto splendidi posti e ancor più splendidi panorami del Lago Maggiore. Fortunatamente la giornata non è autunnale, ed il sole ci riscalderà a bomba.

Si parte da Piancavallo, e dopo aver lasciato l’auto al parcheggio del Centro Auxologico, si prosegue costeggiando il Centro lung la via sterrata che porta al Monte Morissolino. La via è molto bella e larga, in piano, con alcuni punti davvero panoramici sul lago e quasi a strapiombo sulle colline più in basso. Sembra di pedalare sulle uova, dato lo scrocchiare dei tanti rami secchi sotto le ruote. Proseguiamo e giungiamo ai piedi del Monte: poco più in là, le famose gallerie della Linea Cadorna, fatte costruire come avamposti militari dal Generale durante la Guerra. I cancelli delle gallerie sono aperti, quindi proseguiamo fino alla fine della strada, dove, lasciate le bici, saliamo una solida scala vista “il vuoto” per raggiungere una specie di torretta dalla quale si potevano avvistare i nemici ancora molto lontani. Suggestivo.

Riprendiamo la bici e proseguiamo a dx del Monte: l’autunno è comunque già arrivato nonostante la temperatura molto mite, e dunque a terra circa un trilione di foglie secche, che diventeranno il tema pricipale della giornata. Proseguiamo sul sentiero, che in alcuni punti si fa più stretto e in leggera discesa, fino a raggiungere di nuovo l’asfalto. Primo Monte ok.

Da qui breve sguardo alla mappa in bacheca, e si prende subito la salita per il Monte Spalavera. A meno che non siate ciechi come noi, non potete non vederlo subito: sul muraglione della salita, dietro la bacheca, una gigantesca scritta in bianco indica “Spalavera”. Prendiamo quindi il largo sentiero, che fino in vetta, a quota mt 1534, sale non ripido ma costante, ed essendo completamente erboso, rende più dura la pedalata. Pian piano che si sale le vedute panoramiche aumentano in numero e bellezza.

Una volta in cima, ci attendono una vista spettacolare del Lago Maggiore, che parte dalla provincia di Novara e passando per il Verbano csio-ossola, giunge fino a Locarno, là in lontananza. Un breve sguardo alle trincee qualche metro più sotto, di nuovo suggestivo, foto e banana di rito, il capo di Vittorio che lo chiama al telefono e lo aspetta tra due ore in ufficio.

Ok, si scende, seguendo le indicazioni CAI biancorosse sui sassi. Primo pezzo impegnativo, fatto quasi interamente a mano. Secondo pezzo assurdo: incontriamo le bandelle della Rampicarza Bike ad indicare la strada altrimenti completamente oscurata dalla presenza credo di mille trilioni di foglie. Sarebbe fantastico fossimo venuti in cerca di funghi o altro, ma siamo in bici: quindi alterniamo semidiscese in sella con i freni tirati che tanto non frenano a semidiscese a piedi con i piedi puntati che tanto on puntano. Rischio di cadere praticamente sempre, Vito confessa solo a giro finito di essere caduto almeno 4 volte, fino a quando compio il più bel volo della mia vita in sella: tento un brevissimo tratto in discesa sommerso dalla miriade di foglie sapendo cme andrà a finire. Ed infatti, è finita che mi sono ribaltato in avanti con una semicapriola cadendo su un letto sofficissimo e iniziando a ridere come un cretino durante il volo. Splendido e morbidissimo.

A discesa terminata, proseguiamo a sx per circumnavigare il Monte, seguendo sempre le indicazioni, fino a raggiungere un punto di incrocio di 3/4 vie. Una di queste porta al Monte Zeda (mt 2156), che abbiamo già indiato come una delle prossime mete di qualche giro estivo. Anche se il Giro completo sarebbe quello dei “Tre Monti”, compreso il Monte Bavarione, per oggi non c’è più tempo, e prendiamo la via del ritorno verso Colle prima e il Centro Auxologico poi.

Non ero mai stato in queste località e devo dire che sono davvero splendide: molti altri sentieri da scoprire e vette da raggiungere, magari in periodo estivo così da poter sfruttare 7-8 ore della giornata.

Un saluto da me (Erby) e da Vito “Spalavera” Vittorio…

Ah, non ho traccia gps del percorso, ma potete facilmente scaricarla ai seguenti link:

http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/10692

http://www.amicidellabicinovara.it/Mazzetta/lastradacadorna.htm