La memoria delle biciclette: riflessioni

Pasqualino LateraleBuongiorno amici cinghiali.
Oggi vi propongo un post che ha del filosofico… No tranquilli, non sono impazzito, solo mi sono posto delle domande.

La mia passione per la bicicletta e l’affetto per mio nonno, anni fa mi ha portato a recuperare la sua vecchia bicicletta.

Lo stato del mezzo però mi ha permesso di recuperare ben poco come pezzi, ma qualcosa mi ha spinto a recuperare almeno il telaio e poco altro, e alla fine di questo recuperò ho avuto in mano una bici che mi da soddisfazioni che nessuna mountain bike che possiedo o che ho posseduto è stata in gradi di darmi.

In questo periodo ho per le mani alcune vecchie biciclette, alcune prive di rilevanza, ma sto cercando in un modo e nell’altro di renderle alla strada (questa volta recuperando più pezzi possibili, fosse anche il risultato un collage di pezzi).

Proprio domenica lucidando pedivelle mi son chiesto il perchè lo stessi facendo.

E la risposta che mi son dato è che lo faccio perchè secondo me le bici hanno un anima, o per lo meno una memoria.

Spesso si dice che il metallo abbia memoria, e le bici proprio di metallo son fatte.

Cadute, buche, graffi, urti… Sono convinto che le biciclette in un modo o nell’all’altro memorizzino tutto.

E una vecchia bici? Un mezzo arrugginito o di ormai vecchio stile non ha più niente da raccontare?

Non so, non credo molto nella moda dello scatto fisso, credo però che ogni bicicletta recuperata, riattualizzata, restaurata, rivalorizzata o comunque rimessa sulla strada torni a vivere.

Lasciare una bici in cantina vuol dire condannarla all’eutanasia.

Sono sempre più felice di veder tornare vecchie glorie a circolare sula strada e raccontare la loro storia.

Spesso probabilmente chi le cavalca non si rende neanche conto di cosa sta portando a spasso. E non parlo di mezzi di grande valore (tranne pochi casi), ma parlo di mezzi che magari molti anni fa avevano un valore (non commerciale) che non ci si può neanche immaginare, che magari erano l’unico mdo per spostarsi ed arrivare al lavoro.

Non lo so ragazzi. io ho sempre avuto un occhio di riguardo per le biciclette nonostante le maltratti nei boschi e certo non stia attento a graffi e urti, ma da domenica sono sempre più convinto che ogni bici meriti rispetto e meriti di essere portata a far rotolare le sue ruote sul bitume cittadino.

Io abito in un paese che non è grande grandissimo e spesso vedo persone che per fare poche centinaia di metri utilizzano la macchina (lamentandosi di traffico e scarsi parcheggi); mi rivolgo a tutte queste persone: guardate nelle vostre cantine e nei vostri garages, probabilmente avete un mezzo atrofizzato che potrebbe portarvi a spasso e raccontarvi tutto quello che ha vissuto…