5 Centesimi al Km – Sfida di Beneficenza

Buongiorno amici cinghiali!

5-centesimi-al-kmOggi mi rivolgo a tutti quelli di voi che come me oltre alla bicicletta amano anche la corsa (si lo so, io amo e vi parlo principalmente di quella in montagna/su sterrato ma sempre di corsa si tratta :)) e lo faccio sperando di coinvolgere anche chi di corsa non è appassionato ma sa quanto sia utile la beneficenza.

Navigando in rete mi è capitato di scoprire questa bellissima iniziativa di Matteo Raimondi e ho trovato sia tanto geniale quanto stimolante.

Si ok, bellissima iniziativa, ma di cosa si tratta?

Tranquilli, ora ve lo spiego!

Il concetto è molto semplice: dato da una scommessa con un suo amico, Matteo otterrà da quest’ultimo una donazione all’associazione Opera San Francesco (MI) di 5 centesimi di euro per ogni chilometro che riuscirà a correre nel 2012.

La cosa è piaciuta e sta prendendo piede. Ora Matteo ha altri amici/conoscenti che donano sui sui chilometri, e altre persone hanno iniziato a fare lo stesso sui propri chilometri.

Trevo molto bella questa idea, quindi da bravo cinghiale rompiscatole ho contattato il simpaticissimo e disponibilissimo Matteo per fargli qualche domanda:

atzu (A): Ciao Matteo, innanzitutto complimenti per la tua iniziativa. Sei della nostra zona, quindi credo  mi avrai già umiliato  in diverse gare. Noi wildpigs siamo mossi moltissimo dall’amore che proviamo per il nosto territorio e per le possibilità che ci offre per attività e sport “wild”, tu cosa pensi a riguardo?

Matteo (M): Ciao Atzu e grazie per esserti interessato all’iniziativa “5 cent al Km”. Cosa ne penso riguardo al fatto di averti  “umiliato” in qualche gara?!? Eh eh dai che scherzo! So invece che voi wildpigs siete bravissimi anche nella corsa e non solo in bici e quindi tanto tanto rispetto ed ammirazione. Ed il nostro territorio, come dici te, sembra stato creato apposta per noi amanti degli sport all’aria aperta. Ti confesso che adoro perdermi durante gli allenamento tra i sentieri, i boschi e le cime che costellano le nostre province scoprendo sempre nuovi angoli di paradiso.

 

A: Vedo che sei un atleta “serio”, ma come ti sei avvicinato alla corsa? Ex ciccione o pura passione? 🙂

M: Be, “serio” hai fatto bene a metterlo tra virgolette perché è una parola grossa. Ho iniziato a correre per caso a 16 anni seguendo una tabella comparsa sulla “Gazzetta dello sportivo”, un inserto che a quei tempi usciva ogni venerdì con la rosea Gazzetta dello Sport. La mia prima uscita fu di 15 minuti… e ci misi 3 giorni a ritornare a camminare in modo decente… ma da allora non ho più smesso se non per 4-5 anni durante il periodo dell’università

 

A: Spesso la gente d’inverno si ferma e si impigrisce per via del freddo, io trovo che l’attività all’aperto in inverno sia una pura libidine, tu cosa ne pensi?

M: allenarsi tutti i giorni può risultare a volte monotono. Quindi l’alternarsi delle stagioni con le loro diverse bellezze è una delle varianti più stimolanti. Quanto è bello per esempio correre d’estate sotto un acquazzone dopo 2 settimane di clima torrido. Oppure la prima uscita nel buio dell’inverno. O il calpestio soffice della neve appena caduta. Certo, d’inverno c’è sempre un po’ di sofferenza in più per via del freddo da sopportare ma vi assicuro che ne vale la pena!

 

A: Corsa come unico sport o ti diletti in altro?

M: purtroppo la corsa è il mio sport principale non perché non mi piacerebbe praticarne altri ma perché non ho tempo. Già incastrare gli allenamenti di corsa negli interstizi della giornata è un’impresa non da poco. Ogni tanto però mi concedo una sciata con gli sci di fondo oppure una bella camminata in montagna con gli amici. Mi piacerebbe anche uscire in bici ma richiederebbe troppo tempo per un buon allenamento e poi da quando mi hanno rubato alcuni anni fa la mia MTB non ne ho più comprata una… Il nuoto sarebbe invece molto utile ma se mi buttate in una piscina alta 2 metri… sono un uomo morto. Non so neppure stare a galla… ma la vita è lunga ed imparerò anche questo!

 

A:  Ok, so che non è bello chiedere se si vuole più bene al papà o alla mamma, ma… Cosa preferisci, l’asfalto o i trail?

M: gareggio tanto su strada ma preferisco allenarmi nella libertà dei sentieri di montagna anche se abitando in città non posso sempre accontentare questa mia passione

 

A: Veniamo all’iniziativa: proposta dai tuoi amici dal nulla o ci pensi da diverso tempo?

M: E’ nato tutto per una sfida lanciatami dall’amico Francesco. Una di quelle sfide che nascono per caso, davanti ad un bicchiere di birra, nel giro di 5 minuti. E’ nato tutto pochi giorni prima di natale dalla convinzione che il tempo e la fatica impiegata negli allenamenti quotidiani poteva assumere un valore più alto. Poteva avere un senso. Poteva essere condiviso con chi era meno fortunato di noi.

 

A: Questa iniziativa ti porta ad allenarti ancora di più? Voglio dire, funge da ulteriore stimolo?

M: Sicuramente è uno stimolo in più anche se io sono abituato a percorrere pochi km rispetto a molti miei amici corridori. Con questa iniziativa effettivamente corro di più. Mi dico “ancora un altro km in compagnia dei miei amici”. Corro da solo ma solo non lo sono più.

 

A: Altre persone hanno iniziato ad “investire” sui tuoi chilometri ed altre sui propri. Inutile chiederti se sei felice di questo, piuttosto, speri che la cosa possa diventare una nuova e diffusa forma di beneficenza?

M: Mi è stata data la possibilità di essere un po’ conosciuto nel mondo della corsa non tanto perché me la cavicchio nelle garette locali ma più che altro perché amministro un blog abbastanza seguito nell’ambiente podistico locale. E se questa possibilità mi è stata data allora è giusto che la si utilizzi per far del bene. E’ per questo che ho voluto rendere pubblica la sfida lanciatami dall’amico Francesco e organizzarla in modo che altri potessero con libertà aderire e in modo che il mondo del volontariato e della beneficenza venisse reso noto al maggior numero di persone. Presi come siamo dai mille impegni spesso ci dimentichiamo di chi ci è stato affidato perché più debole e più sfortunato di noi. E sono felice che tanti amici hanno voluto unirsi a questa sfida di beneficenza e molti addirittura lo hanno voluto fare utilizzando la loro stessa fatica, le loro stesse gambe. Penso che il bello di questa sfida è che ognuno può liberamente, anche nel segreto dei suoi allenamenti, scegliere a chi devolvere il ricavato del suo o del mio sudore, e donarlo lui stesso a chi sa che ne ha bisogno vedendo con i propri occhi il bene che sta facendo

 

A: Ok, grazie mille della disponibilità e complimenti ancora per l’iniziativa. un’ultima domanda prima di salutarti: sicuramente ci incontreremo alla partenza di qualche corsa…. Puoi far finta di non conoscermi per evitare di umiliarmi all’arrivo? 😀

M: ahahah… E’ stato un piacere conoscerti e sicuramente sarà un piacere ritrovarci ai nastri di partenza… e poi anche all’arrivo e chissà che non sia io ad arrivare dopo di te! Grazie di tutto

 

Concludo ringraziando ancora il nuovo amico di noi cinghiali Matteo,vi invito ad andare a visitare il suo blog ma soprattutto, se vi va, perchè non contattarlo e iniziare ad investire sulle sue fatiche?