Vener-gita!

Vener-gita!

Quando un uomo con il fucile incontra un uomo con la pistola, l’uomo con la pistola è un uomo morto.

Quando un pistola senza fucile incontra un altro pistola senza fucile, sono due pistola.

E non c’è due pistola, senza tre… (le foto mi danno ragione!)

CAST: Andrea, Danilo e Daniele, in ordine sparso ad essere il buono, il brutto e il cattivo.
LUOGO: Mont’orfano, Gravellona Toce.
USCITA NELLE SALE: 24 marzo 2016

TRAMA:

Abbiamo voglia di pedalare stando insieme e decidiamo di avventurarci su per i sentieri del monte tondeggiante che si affaccia su Gravellona da un lato e su Fondotoce dall’altro. Pranzo al sacco, giornata libera e percorsi nuovi da esplorare, sulla linea Cadorna di cui troviamo subito le precise indicazioni.
Quindi si comincia a salire, pendenza e ritmo costante: ci fermiamo spesso solo per curiosare tra i ruderi di una polveriera, per le foto del giorno, per salutare un trail runner che penso ci abbia dato un distacco abissale tanto da mandarci fuori classifica. Si, ma noi siamo qui per passare la giornata e godercela. Pian piano che si sale, ci affacciamo a panorami molto suggestivi, a nord verso la valle che porterà a Domodossola, a est il Lago d’Orta e a ovest il Lago Maggiore. Sali, se vuoi allungare lo sguardo (cit.).

Da molto pedalabile, il sentiero si fa poi più ostico, stretto e pavimentato di roccia, dove Danilo parte e dimostra tutto la sua cattiveria sui pedali (ecco “il cattivo”), mentre Andrea litiga con il suo perfetto e abituale equilibrio (che oggi però è rimasto a casa!). Allo scoccare del mezzogiorno di fuoco, siamo in cima: le rituali 1450 foto e poi si mangia. E’ anche uscito un po’ di sole, si sta veramente bene e non perdiamo l’occasione di sbeffeggiare i nostri colleghi cinghiali che sono a lavoro e che di contro ci insultano e maledicono.

Quando riprendiamo, abbiamo solo una cosa in testa: discesaaaaaa! Aimhè però, il primo tratto lo sperimentiamo a piedi con la bici quasi in spalla, perché o è supertecnico e noi siamo superpippe, oppure non è supertecnico ma noi rimaniamo superpippe. Al grido costante e speranzoso di “No, no, ma…poi spiana!) continuiamo a scendere fino a quando il sentiero si trasforma in una sassaiola incredibile, dove Danilo torna “il cattivo” e finalmente ci si può godere la discesa.

Visita al paesino di Montorfano e poi lungo il sentiero Azzurro in direzione di Mergozzo, dove ci attende un cono gelato a 2 gusti molto apprezzato.

Rientro su asfalto ad una velocità media di 32 km/h che in fat mi ammazza, parcheggio, auto, saluti, casa.

RINGRAZIAMENTI:

Erby che ha organizzato il giro, Andrea e Danilo per aver partecipato; la Linea Cadorna con la sua storia; il Mont’orfano perché ancora non ho capito se sia Montorfano senza accento oppure Monte Orfano; il venerdì di ferie e il tempo clemente; la bici; il lago d’Orta che è più in alto di Gravellona ed il suo fiume che scende andando a nord.

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