L’Etrusca Ciclostorica edizione 2015

L’Etrusca Ciclostorica edizione 2015

Amici cinghiali come state? E’ un bel pò che non ci sentiamo e oggi lo faccio con molto piacere proponendovi una cicloturistica molto intrigante! Sabato 28 e domenica 29 marzo percorsi ciclistici con i campioni del passato e un ricco programma di iniziative e di eventi turistici e spettacolari. Livorno, 10 marzo 2015 – Sotto l’egida della Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno/Gruppo Banco Popolare torna l’Etrusca Ciclostorica, importante manifestazione rievocativa di ciclismo d’epoca che si svolgerà sabato 28 e domenica 29 marzo prossimi. Punto di partenza e di arrivo dell’iniziativa, che attraverserà i luoghi e i paesaggi più evocativi della collina toscana che scende al mare, sarà la città di Livorno. Qua stamani sono stati presentanti i dettagli della Ciclostorica. “Parteciperò senz’altro alla corsa e partirò con la maglia numero 1 in tandem con Francesco Moser” – ha detto scherzando il sindaco di Livorno Filippo Nogarin, appassionato di bicicletta e di ciclismo d’epoca, esprimendo soddisfazione per il lavoro portato avanti dalle strutture comunali per far sì che Livorno potesse essere quest’anno sede logistica dell’evento. Il sindaco ha inoltre sottolineato lo spirito gioioso e non competitivo con il quale vengono vissute queste manifestazioni, ricordando che la competizione è importante soprattutto in età giovanile, ma lo sport è portatore anche di altri valori che possono essere apprezzati a qualsiasi età.   Le ricadute turistiche dell’iniziativa sul territorio sono state invece evidenziate dall’assessore allo sport prof. Nicola Perullo, secondo il quale l’iniziativa si inserisce in un progetto di forte sinergia tra sport e turismo: “E’ sicuramente una manifestazione di tempo libero legata alla sport ma con una connotazione turistica che investe...
#MeglioDiUnaPera

#MeglioDiUnaPera

Amici Cinghiali ben ritrovati in questo 2015!! Per cominciare l’anno, vi racconto la nostra ultima uscita del 2014! All’inizio la proposta di Alby era un giro a Coggiola, ma poi c’è stato un cambio di programma e ha proposto di andare in zona Borgosesia a provare un sentiero che si chiama “Meglio di una pera”. Siamo io, Alby, Fabio, Luca (Tata) e Luca Tarricone, simpatizzante cinghiale e fautore (assieme ad altri ragazzi) di restauro/manutenzione del sentiero in oggetto, che ci farà da guida nella nostra scorribanda. La salita è su asfalto per la prima parte, poi su sterrato, reso in questo caso un po’ sdrucciolevole da quel paio di cm di neve scesi il giorno precedente. Il nome non mente, il trail è uno SPETTACOLO!! Nonostante le condizioni non ottimali (un po’ di neve in alto e alcuni tratti un po’ scivolosi) è godibilissimo, tenuto perfettamente, ricco di flow con curve in appoggio e diversi salti (tra cui un river gap). Ogni salto ha la sua brava chicken line (ho provveduto personalmente a testarle tutte 😛 ) e non ci sono tratti impossibili, per cui è alla portata di tutti. L’ultima parte del trail (diciamo circa 1/5 della lunghezza totale) lascia da parte il flow per far posto al tecnico, e qui infatti la mia scarsa tecnica è stata messa a dura prova 🙁 Insomma, ce n’è per tutti i gusti ed è alla portata di tutti, veramente figo e stradivertente. Data la natura del trail, consigliate le protezioni. Doverosi complimentoni a Tarri e alla sua crew per l’enorme e ottimo lavoro svolto sul sentiero. Purtroppo presi dalla fretta (eravamo...
Snowy Fat Night!

Snowy Fat Night!

Secondo voi cinghiali, si può prendere l’auto, un venerdì sera, fare 90 minuti di strada per pedalare poco più di 9 km? Certo. Detto, fatto. Bastano semplici ingredienti: notte + neve + bici. Ecco la ricetta giusta, che neanche Carlo Cracco, per iniziare nel migliore dei modi un weekend. Certo, se la notte è stellata è ancora meglio. Certo, se la neve è caduta in abbondanza è ancora meglio. E certo, se la bici è un fatbike è ancora meglio e ancora più divertente. Anzi, divertenterrimo. Partenza prevista ore 18.00 destinazione Alpe Devero. Fat, zaini, luci e ciaspole (non si sa mai…) caricate. I due fattoni Erby e Atzu partono alla volta della Valdossola ansiosi di godersi una notturna innevata in fat bikes. Appena entrati in autostrada, sotto con il panino per avere la giusta carica una volta in sella. Si comincia a salire verso l’Alpe, ma di neve nessuna traccia. Fino all’ultimo saliamo con la speranza di vedere quella splendida polvere bianca, ma il dubbio di essere stati presi per il c.puntato dalla webcam che dava neve presente ci assale. Arrivati al parcheggio la speranza diventa realtà, così come l’aria apparentemente gelida che ci aspetta fuori dall’auto. Inizia la vestizione degli uomini e la preparazione dei mezzi con crescente voglia di iniziare. Abbiamo deciso per il primo tratto iniziale più ripido da fare in salita, puntare poi alla diga e ridiscendere infine su di un percorso più largo. Giusto il tempo di pedalare 5 m, sbavare dalla contentezza di trovarsi lì con una fat e fermarsi per una foto ricordo da mandare agli altri cinghiali a casa e...

Mountain Biking with Lego!

Amici cinghiali ciao. Sta per arrivare il Natale, e si sa che noi bambini (!) adoriamo giocare. E che uno dei nostri giochi preferiti sono i Lego. Ecco allora uno smanettone appassionato di mtb e di Lego, che ha creato dal nulla un video di Lego Mountain Biking! Prima però vi faccio vedere il classico dietro le quinte…ovvero come il nostro caro smanettone abbia ideato il tutto… E ora, eccovi il video finale. Enjoy...
Nei miei boschi d’infanzia

Nei miei boschi d’infanzia

Quale posto migliore se non dietro casa? Può essere il posto più ovvio e meno battuto perché da piccolo ci sei stato tante volte ma regala sempre un momento vintage ai tuoi occhi. Vedere come le cose cambiano, dove una volta da piccolo ti sedevi in tempo di vendemmia o quell’albero di fichi che ti sembrava enorme. E poi i boschi, immensi, in cui andavi a ‘pestare’ funghi o a dare una mano a far legna quando eri un pò più grandicello. I boschi delle prime scorribande, i boschi che ancora ti regalano qualcosa senza chiedere quando ci ripassi. Ecco, sabato ho scelto loro: le vigne e i boschi dietro casa per fare un giro breve ma suggestivo. Così salgo per prima cosa verso i vigneti in questa giornata uggiosa e piovosa per poi scendere presto verso il dedalo di sentieri che una volta erano strade per raggiungere altrettanti lotti di terra dove il gambo della vite ha lasciato il posto a tronchi e sottobosco. E’ come sentire il dio Pan che ti sussurra con il rivolo d’acqua che stai sorpassando, è lui che ti tende lo sgambetto muovendo i sassi sulla via, è lui che ti sorride da sotto quel tappeto brunito di foglie vissute. E’ lui e tu sei con lui… e non vorresti tornar verso casa. Bellissimo. Please upgrade your browser Lunghezza percorso 13.12 Km Altitudine massima 407.74 mt Altitudine minima 297.67 mt Dislivello positivo 241.72 mt Dislivello negativo 233.07 mt Informazioni sulla traccia: Semplice e veloce giro tra i boschi della zona in cui abito. Nessuna capacità tecnica richiesta, nessuna difficoltà nel seguirlo e molto rilassante....
Sentieri, fango, esplorazione.

Sentieri, fango, esplorazione.

I Pooh cantavano … “Mi dispiace di svegliarti,…”. Ed io … Io non sarò affatto dispiaciuto di svegliarmi presto domani mattina. Ma soprattutto so che lei è contenta. Ha riposato per qualche settimana causa miei weekend da lavori caserecci, ma la sentivo spesso sognare, farfugliare durante il sonno qualcosa tipo “salita…”, “dai andiamo…”, “ho voglia…”. Come darle torto: sono settimane di piogge intense, terreni strafangosi, prime nevicate in quota, e lei ha riposato forzatamente in garage. Mi ha detto che non vede l’ora di sporcarsi e rotolarsi nel fango come un maiale selvaggio da pedigree. Per l’occasione, le ho comprato anche dei bracciali nuovi, che userà come manopole. E anch’io non sto più nella pelle. Non importa se domani sarà un’uscita come tante altre, su sentieri magari già percorsi o ancora da esplorare. Se durerà “solo un minuto” (sempre come cantavano i Pooh, nda), un paio d’ore o tutta la giornata. Né se sarà su montagne innevate, colline autunnali o lunghe distese pianeggianti e paludose. L’importante è che sarà. Punto. Ormai siamo entrati in quel vortice di bisogno fisico di pedalare, che conta solo quello: uscire e sfogarsi e stare all’aria aperta. Potresti avere la mtb più costosa al mondo o una due ruote attaccata con il fil di ferro che non ti importerebbe: basta avere un qualcosa con cui esprimere la tua passione. Questo pensavo venerdì scorso, prima che giungesse il sabato e potessi tornare sui pedali. E in effetti il sabato mattina ci siamo sporcati per bene e “quasi” rotolati nel fango come perfetti maiali selvaggi. Nell’occasione si era io e Teo, accompagnati da bikes con le...