La leggenda dei guadi del nibbio

La leggenda dei guadi del nibbio

“Ok allora facciamo così e ci sentiamo settimana prossima.” Chiudo la porta e mi avvio su per le due rampe di scale.
Veloce mi cambio e prendo l’indispensabile: due cose da sgranocchiare, un sacchetto per tenere il telefono qualora inizi a piovere e le chiavi. Niente zaini oggi, viaggio leggero.

La biga, ferma da 15 giorni, sussulta mentre la accompagno fuori dal garage abbandonando il cono d’ombra per il grigio cenere del cielo.

Diversi cinghiali e amici di cinghiali sono in giro ma sono già le 10 passate e a questo punto vado in solitaria, vado ed esploro qualche nuovo sentiero. Lungo l’E7, nell’alto vergante, ne ho visti alcuni. Così ad occhio sembrano battuti da moto da enduro. Ne proverò uno.

Giunto ai piedi della salita del Barro incrocio un tizio in tenuta da xc che sfreccia e mi semina lungo la rampa che inerpicandosi porta alla chiesetta. Da come spinge forse pensa che mi metterò a far garetta… Ma io mi sto rilassando e non ho proprio intenzione di stramazzare al suolo per andargli dietro.

Da questo momento in poi inizia la leggenda… “C’era una volta, molto tempo fa, un nibbio che era solito scendere a dissetarsi nei corsi d’acqua; beveva e a volte si concedeva anche un bagno lisciandosi il piumaggio…” Vi è piaciuto l’intro? Beh, non c’è nessuna leggenda, nessuna favola, ma un nibbio si…

Arrivato all’imbocco del sentiero che intendo percorrere mi preparo a scendere, la via si presenta scavata e in alcuni punti rovinata. Vedo in lontanza alberi morti stramazzati con il loro corpo secco a ostruire la via. A me piace tutto questo, a me piace esplorare. A me piace, punto! Scendo.

Il primo tratto pare percorso da moto da enduro ma pian piano si perde e solo la pioggia ha continuato la via che, scendendo in quantità, ha creato gole abbastanza profonde da non permettere la ciclabilità. Mi fermo un paio di volte per decidere da che parte andare, ho idea di dove sono ma la vegetazione non mi aiuta molto ad orientarmi : so che alla mia destra c’è Invorio e alla mia sinistra Colazza ma dire altro è arduo.

L’unico indizio che decido di seguire è il rumore dell’acqua che sento più a valle. Così scendo e scendo fino a trovare il corso d’acqua. Qui noto un sentiero battuto forse a piedi o forse in moto (noto altre vie di discesa). Sono già molto contento del trail affrontato ma l’idea di seguire il torrente mi intrippa e così faccio.

Il sentiero è molto trialistico e in alcuni punti basta infilare la ruota nel posto sbagliato per rimanere impantanati. Giungo così ad uno specchio d’acqua in cui un nibbio bruno (milvus migrans) (credo fosse un nibbio, non sono espertissimo) sta facendo il bagno. La mia presenza lo disturba e in un attimo si alza in volo. E’ bellissimo, mi passa a poco più di due metri dalla testa e sorvolandomi sparisce.

Mi sono sentito un bambino, affascinato e meravigliato. Non avevo mai visto libero un rapace così, le sue ali larghe, il suo piumaggio scuro e la calma/velocità con cui mi ha sorvolato mi ha dato quei pochi secondi per ammirarlo. Ho in quel momento deciso di chiamare questo trail i guadi del nibbio (sul subito ho pensato ad un falco ma ritengo sia quasi certamente un nibbio).

Nibbio Bruno inviata il 08 Ottobre 2012 ore 19:52 da Luciano Casagranda. Canon 1D Mark IV, Canon EF 500mm f/4 L IS USM, 1/2000 f/5.6, ISO 400, treppiede. Specie: Milvus migrans — http://www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=255244

Riprendo a pedalare e a guadare innumerevoli volte. La settimana tesa e in qualche modo agitata è sparita. Non vorrei più tornare a casa, vorrei continuare ad esplorare ma ben presto mi ritrovo ai piedi della salita del Barro. Felicissimo.

E’ tempo di rientrare. E’ tempo di raccontarlo.
Ora, a pensarci, se fossi stato con qualcuno d’altro magari non avrei visto il nibbio,  non avrei battezzato quel tratto ‘i guadi del nibbio’; disturbato si sarebbe alzato in volo prima che lo si potesse vedere.

Sono contentissimo. Sono un cinghiale che ha visto un rapace.

Percorso circolare

terrenoPercorso ufficiale per : Mountainbike
ideale_perIdeale per: Mountainbike
terrenoPercorso in zona: Collina
etichetteEtichette: Senza barriere, Solitario, tranquillo, Registrato con GPS, Ruvido, Sassoso, Rovinato, Offroad, Sentiero, Singletrail

lunghezza

Lunghezza percorso

27.41 Km

altitudine massima

Altitudine massima

645 mt

altitudine massima

Altitudine minima

306 mt

dislivello positivo

Dislivello positivo

512 mt

dislivello negativo

Dislivello negativo

478 mt

informazioniInformazioni sulla traccia: Trail veloce e godurioso che inizia abbandonando il sentiero E7 e termina ai piedi della salita del Barro. Non adatto in estate a causa della vegetazione fitta; Consigliato in autunno e in periodo di secca del torrente a causa dei continui guardi da affrontare. Nella parta alta, appena abbandonato il sentiero E7, le pendenze sono abbastanza importanti considerando che il sentiero risulta molto scavato dalla pioggia. Prestare attenzione.

Altimetria

Punti di interesse limitrofi alla traccia