Gita al Monte Cazzola

Gita al Monte Cazzola

Buongiorno a tutti. Sul finire dell’estate sono riuscito a convincere il buon Fabietto e l’altrettanto buon Andre ad una escursione ad alta quota. Dai ragazzi, andiamo al Devero e poi saliamo al Monte Cazzola. Tanto per non andare come già successo in passato all’Alpe Forno. L’ho fatta solo d’inverno, salendo con le ciaspole ai piedi, ma spero sia fattibile anche con le mtb. Ecco appunto: se non si prova, non si sa. Perché chi sa, sa. E ora noi sa: se volete salire al Monte Cazzola partendo dalla Località “Ai ponti”, passando per l’alpe Misanco, sappiate che dovrete spesso (troppo per alcuni, credo) portare la mtb a mano, non in spalla sia chiaro, ma a mano al proprio fianco si. Ma le uscite in alta quota sono anche questo! Non vi sto a dire che il primo pezzo sottobosco è anche un pochetto più ripido della parte finale più ampia di vedute e che nonostante tutto si cercava disperatamente di rimanere in sella, scendendo poco dopo. Aggiungo solamente che per quanto l’ascesa sia stata difficile, è stata ampiamente ripagata dalla bellezza dei paesaggi, delle creste montagnose che ci seguivano alla nostra destra, delle maledizioni che mi gettava addosso Fabietto, della caparbietà e carro-armatezza con cui la mia cicciabike mi portava avanti su sassi o tra guadi, delle mucche sul percorso, del pranzo al sacco una volta raggiunta la cima. E poi niente, inizia la discesa “ad minchiam” senza seguire il sentiero per tagliare la montagna, con vista di crepaccio di 1m x 20 di profondità: paura io. E la discesa lungo il sentiero dell’andata fino a valle, spettacolare, ripido...
Cogli l’attimo

Cogli l’attimo

Siamo ormai ad agosto i chilometri macinati quest’anno son ben pochi; il piano per sabato era semplice : farsi una pedalata divertente tutti quanti su per il Mottarone. Ahimé il tempo si è messo a far le bizze e proprio la mattina pioveva tanto da farci desistere: in su sarebbe stato sicuramente peggio. Così, nel primissimo pomeriggio io ed Erby decidiamo di far comunque due pedalate in zona perché poi le due ruote penso di poterle rimettere su sterrato in autunno… La meta non c’è, gireremo a ca***oD*c**e qui e li facendoci solamentre trasportare dalle chiacchere. Il giro che ne è uscito è sicuramente basico ma sono rimasto comunque appagato: ne avevo assolutamente bisogno! Please upgrade your browser Lunghezza percorso 24.58 Km Altitudine massima 498.58 mt Altitudine minima 280.84 mt Dislivello positivo 238.7 mt Dislivello negativo 410.29 mt Informazioni sulla traccia: Semplice giro tra i boschi della mia zona, sentieri di campagna e un breve anello nei lagoni di Mercurago. Ideale per: mountain bike Classificazioni: Registrato con GPS, Solitario, tranquillo, Sterrato / Sabbioso Scarica GPX Percorso su Tripkly...
[Sensazioni] Il mio sentiero è sempre li

[Sensazioni] Il mio sentiero è sempre li

E’ lunedì sera. I bocia sono finalmente a nanna. Le gambe son cotte da un giro fatto stamattina all’alba con la bici da corsa. Per assurdo, ora che fa caldo ho più difficoltà a uscire in mountain bike. Una serie di eventi non mi permettono di fare un bel giro spensierato (se non al mattino presto, ma con poco tempo a disposizione) dal giorno dell’apertura stagionale del bike park a Madesimo. Sabato scorso avremmo avuto in programma una bella Mega del Pescone, ma ovviamente dopo mesi di caldone… Ha piovuto #comeSeNonCiFosseUnDomani….. Per poi smettere quando oramai era troppo tardi per riuscire a fare il giro… Alcuni di noi sono usciti il pomeriggio per un giro più breve, ma oramai mi ero organizzato per altro. Altri si sono organizzati per un giro a Pogno domenica, ma con molta soddisfazione ho portato la mia piccolina a fare la sua prima escursione in montagna (il piccolino oramai è abituato 🙂 ) Ma la voglia di un bel giro nei boschi mi è rimasto. Un pò mi ha rattristato, ma poi ci ho ragionato. La mountain bike è entusiasmante perchè ti permette di stare in posti bellissimi che non sono mai uguali… I sentieri, anche il tuo sentiero abituale, sono mutevoli. Le stagioni e le precipitazioni cambiano l’aspetto del trail di volta in volta. Però i sentieri sono (abbastanza) fedeli e sono li che ti aspettano. Cambiano, maturano e crescono. A volte spariscono, ma solo per far si che vengano riscoperti. Io a breve andrò in ferie, non so se riuscirò a togliermi lo sfizio prima delle vacanze. Ma so che quando tornerò i...
Un’ amico Ciclista…. il suo negozio… la sua officina… e qualche ricordo.

Un’ amico Ciclista…. il suo negozio… la sua officina… e qualche ricordo.

Cari cinghiali… oggi vi parlo di una scoperta sensazionale che ho fatto…. un tuffo nel passato… Qualche giorno fa sono passato a trovare un’ amico nel suo negozio a Gattinara (VC). Per chi non conosce la zona: Gattinara è un paese della Campagna Vercellese. Una bellissima cittadina ai piedi delle colline baciate dal sole che producono un fantastico “succo d’ uva”…. il Gattinara appunto… pluri premiato a livello internazionale. Qui si respira l’ aria genuina di un paese che ha secoli di storia contadina, tra vigneti e risaie, ai piedi del Monte Rosa. Posti bellissimi da visitare in bici, su e giù per le colline in MTB, oppure in BDC sulle strade che solcano le verdi pianure. A settembre la città è in festa …. La Festa dell’ Uva…. non potete mancare!!! Sfilate di carri … musica… cantine aperte dove mangiare la “panissa” a lume di fiaccole ad olio… insomma BELLISSIMO!!! (non sapete cos’è la panissa???….. venite a scoprirlo!!! 🙂 ) In questo posto si respira l’ aria genuina di campagna, ed anche la gente ha un fare gentile. Ci si saluta per strada e ci si ritrova in piazza… una rarità. Proprio con questo spirito vado a salutare Claudio, Moto Cicli Cominazzi, la Storia delle due ruote di Gattinara. L’ officina l’ aveva aperta il papà, Gennaro …. che adesso purtroppo ci guarda dall’ Alto. Ancora lo ricordo all’ opera mentre mi aggiustava una ruota….sorridente…. Oltre l’ attività Claudio ha ereditato dal papà anche i modi di fare. Claudio è sempre cordiale, anche quando ha le mani sporche di grasso, il telefono che gli squilla, la fila di...
MADE4FUN: il battesimo di Max

MADE4FUN: il battesimo di Max

Ebbene si, rompendo come sempre le palle ai colleghi e agli amici parlando di mountain bike, un giorno Max (che rientra in entrambe le categorie di persone stressate del mio favellare), mi dice “Parli tanto ma non mi fai mai provare”. E qui scatta la molla. Essendo lui assolutamente neofita, ma volendo provare il lato adrenalinico del nostro sport, decido di organizzare una trasferta a Madesimo, dove so che sulla Balloon (in fondo trovate la traccia) potrà divertirsi e iniziare a “scoprire” il nostro sport senza rischiare troppo, ma provando le scariche di endorfina. Il risultato sono 7 discese, un Max entusiasta e questo piccolo video realizzato proprio da lui (nella prima parte io riprendo lui, nella seconda lui riprende me 🙂 PS: complimenti ai ragazzi di MADE4FUN per l’ottimo lavoro svolto sui sentieri! Please upgrade your browser Lunghezza percorso 2.24 Km Altitudine massima 0 mt Altitudine minima 0 mt Dislivello positivo 0 mt Dislivello negativo 0 mt Ideale per: mountain bike Classificazioni: Sentiero Scarica GPX Percorso su Tripkly...
Un trail per colazione

Un trail per colazione

Ultimamente lo faccio spesso. Non sono un grande dormiglione, anzi, quindi la mattina mi sveglio molto presto. Da qualche tempo una mattina alla settimana inforco la bici da strada all’alba (di solito alle 6 o qualche minuti prima) e parto a fare qualche chilometro bitumato per svegliarmi, sentire l’aria, sentirmi vivo e sfogare un pò del normale stress della vita di tutti giorni. In pratica un’oretta per me prima di fare colazione con la famiglia (che ancora sta dormendo)-Ieri mattina, complice il fatto che questo weekend non pedalerò, ho voluto fare un giro in mountain bike. Ho scelto il “solito” tracciato dell’xc di Maggiora dato che sapevo che sarei stato tranquillamente nella mia oretta. Ma stamattina “il solito giro” è stato diverso. L’aria era frizzante, il bosco ancora in penombra. Inizio a pedalare nello sterrato e sento un silenzio impressionante. Interrotto solo raramente da qualche animale che inizia a svegliarsi. Incrocio una lepre, e una salamandra e non so che altro che mi saluta (o mi maledice per averlo svegliato con il ticchettio del mio mozzo) nel sottobosco. La luce inizia a filtrare tra i rami, una bellissima luce che solo di tanto in tanto mi tange quando riesce a bucare la vegetazione che le ultime piogge han rivitalizzato. Mi sento rinascere. Mi fermo. Saluto il bosco e lo ringrazio. La prima colazione, quella tutta per me, l’ho fatta. Adesso affronto la discesa e torno a casa, dove una moglie e due figli bellissimi mi aspettano ancora dormienti. La giornata è partita bene. Qui sotto la traccia, le poche foto che ho fatto e la canzone che, anche se non avevo la...