Quando ci vuole, ci vuole

Quando ci vuole, ci vuole

Ci sono cose che non serve rincorrere, non serve cercarle, fanno il loro giro fino a tornare. Quest’anno sono uscito poche volte in bici causa diversi impegni ma era da qualche giorno che la mia mente e il mio corpo bramavano un’ uscita: breve, lunga, bella, brutta… poco importava. Un’uscita. Così l’altra sera ce l’ho fatta! Un’ora di tempo per pedalare in solitaria, fare qualche sentierino, salire su qualche colle e poi rientrare. Non c’è cosa più bella. Nel caldo di questi giorni il sudore scendeva copioso dalla mia fronte e lo sforzo per salire mi toglieva il respiro e dipingeva il mio viso di un rosso intenso ma la mia mente era finalmente libera, le mie gambe erano convinte di poter dare di più dei 200 miseri km che ho accumulato, mulinavano senza sosta tanto da farmi pensare che davvero potessero fare quel che il corpo mi comunicava. Ero in uno stato di grazie, di desiderio e di appagamento. Così anche la mia spiccata attitudine a qualche sentiero scassato torna a bussare e mi dice “dai figliolo, scendi per quel viottolo li tutto scavato, vediamo se sei ancora in grado di tenere un pò di equilibrio schivando i rovi che si protendono a sbarrarti la via. Vediamo.”. E così faccio regalandomi un mini giro semplice ma completo: un pò di pianura, un pò di salitella e un discesino con cui testare il mio equilibrio. Ah, che bello. Aveva ragione il mio corpo: quando ci vuole, ci...
[ intervista ] Silvio Tonda e il SSEC

[ intervista ] Silvio Tonda e il SSEC

Amici cinghiali oggi vi porto ad incontrare Silvio Tonda, un nostro amico che seguo a distanza da parecchio tempo. Perché ? Beh semplicemente perché è molto attivo e fa cose interessanti come la SSEC! Ciao Silvio e grazie per averci concesso quattro chiacchiere. Come prima cosa presentati brevemente ai lettori. Ciao amici cinghiali. Mi chiamo Silvio, ho 28 anni e vivo a Coazze, in Val Sangone a circa 40km da Torino. Sciatore e pedalatore di ruote grasse… quando hai iniziato a fare questi sport? Ho iniziato a pedalare all’età di 16 anni, grazie a un amico (Cristiano detto l’Orso) che mi ha scorrazzato qua e la sulle montagne in bicicletta. Per quanto riguarda il Silviu invernale da bambino ho fatto sci di fondo per diversi anni e biathlon con l’arco. Poi nel 2007/2008 ho iniziato con lo scialpinismo infine nel 2009 ho provato il Telemark e ormai sono due stagioni che scio esclusivamente col tallone libero. Nella tua zona direi che il divertimento in sella e sugli sci non manca, vero? Puoi ben dirlo! Sono fortunato di vivere e lavorare (lavoro ad Avigliana, all’imbocco della Valle di Susa) in un luogo dove posso facilmente prendermi del tempo per farmi una pedalata, una corsa (si sto provando anche a corricchiare) o una gita con le pelli di foca. Da quando ti conosco ti ho visto partecipare alla SSEC (Single Speed European Champs). Quale animo muove una gara così? Il divertimento prima di tutto. La voglia anche di scherzare, di stare in compagnia e di passare qualche giorno di spensieratezza. Il SSEC così come altri eventi analoghi (SSIT – Campionato Italiano...
A spasso con gli ‘Erbis’

A spasso con gli ‘Erbis’

Non capitava da un pò di pedalare con due fratelli che seppure nati lo stesso giorno sono così diversi e per certi aspetti così Stanlio e Olio. Il giro è semplice, grossomodo un risveglio dal torpore della troppa lontananza dalla bici, così mi faccio trasportare da loro che qualche chilometro l’hanno già macinato. La zona è quella che lambisce la solita Maggiora ma stavolta sconfinando in quel che sono i sentieri del Boca e quindi Cavaglietto. Per circa una 30ina di chilometri ci siamo scambiati battute, prese per il culo e mangiati con goduria la banana secca offerta gentilmente da Fabio. Come??… eh si, io mi son sparato anche due aranci! Che domande, certo che avevo fame 🙂 La traccia sotto riportata è stata pulita perché in realtà abbiamo anche fatto diversi sentierini che non avevamo mai battuto giusto per capire dove sbucavano. Chissà un giorno magari ve li proporremo. P.S. Diario di bordo del capitano: Erby si gode il single-speed; La bici di Fabio mi pare pesare più della mia; Per quel che mi riguarda: mai mangiare senza mani un arancio in mezzo a quei due, rischio di cadere. Please upgrade your browser Lunghezza percorso 25.64 Km Altitudine massima 519.25 mt Altitudine minima 312.09 mt Dislivello positivo 464.61 mt Dislivello negativo 471.82 mt Informazioni sulla traccia: Semplice e tranquillo giro per fare la gamba Ideale per: mountain bike Classificazioni: Pianura, Offroad, Collina, Sterrato / Sabbioso Scarica GPX Percorso su Tripkly...
Solitario nella notte va…

Solitario nella notte va…

Partiamo dal quando : un tranquillo, calmo e rilassato giovedì sera. Dove: Miasino Destinazione: Mottarone E’ così che ci si ritrova a pedalare in tanti, siamo in 9, tutti armati di luce, vestiario aggiuntivo, cena al sacco. Inutile dire che il mio sacco era bello abbondante :-p Guidati da Danilo ci infiliamo lungo strade nuove e conosciute per poi iniziare l’ascesa che mi vede arrancare. Perfetto, era giusto quello che volevo, rimanere nelle retrovie per poter scoreggiare allegramente. Sta di fatto che di fenomeni flatulenti non c’è stata traccia così ho potuto godere della compagnia di chi si staccava dai fuggitivi per fare quattro parole. Ammetto che la mia forma fisica quest’anno fa pena e arrivare in vetta è stata dura, MA, c’è sempre un ma, l’ho fatta tutta e questo è quello che conta. Ad un certo punto, quand’ecco che la strada spiana il “caronte” Danilo fa un cenno con la mano: ‘si taglia a sinistra’. Questo sentiero non lo conoscevo e tornerò sicuramente a farlo di giorno perché molto bello; offre alcuni scorci per la verità forse più suggestivi nel silenzio della notte ma molto molto bello. Giunti all’alpeggio leghiamo i cavalli chi alla staccionata, chi a terra e poi mani nello zaino per prendere nell’ordine abiti asciutti e panozzi. Gnam, gnam, stronzata, gnam, ah ah, gnam, altra cagata. Si riparte e questa volta poco dopo ecco l’asfalto abbandonato per fortuna molto velocemente in favore del sentiero dove passa il ‘trial del Motty’. Scendi scendi, scendi ed eccoci ad Armeno e da qui a Miasino lungo dolci sentieri di campagna. Cosa dire?? Piacevole giro e assolutamente da rifare!...
Sempre più singlespeed!

Sempre più singlespeed!

Si perché dopo parecchio tempo, sono riuscito a tornare in sella, e dalle previsioni negative di zeru uscite, ne ho inanellate ben due in due giorni! Da pazzi! Cari amici cinghiali eccomi a raccontare nuovamente di esperienze personali in bicicletta come un perfetto biker iscritto ai bikers anonimi col problema della troppa voglia di bikeggiare. Nel mezzo del cammin di un pomeriggio primaverile, mi ritrovai ad aver tempo di pedalare ed organizzai alla svelta un’uscitina sulle colline di Gattinara, tanto per passare due orette in compagnia del Baroni sui pedali. Non vedo l’ora di tornare in sella alla mia singlespeed. Non ho bene in mente cosa mi possa attendere: tanto tempo da quando non pedalo, ma confido nell’allenamento del buon Mario, istruttore di spinning che fa lezione a me ed altri cinghiali il giovedì sera. Ragazzi, il commento sul ss è sempre lo stesso, anzi si rafforza: che figata veramente! Le salite nelle colline dei vigneti non mancano, sono corte ma toste. E con il ss se non voglio fermarmi dopo un metro, impiantato con un rapporto che sembra (anzi sarebbe) durissimo da spingere, non mi resta che alzarmi sui pedali e spingere più della salita, per aggredirla e non per sopravviverla. E infatti si viaggia bene, se riesco a mantenere il ritmo è una goduria, le gambe vanno e il compagno di uscita rimane presto indietro con il suo rampichino. E’ chiaro che quando la strada spiana, mi prendo un attimo per rifiatare, ma non appena ricomincia a salire, giù l’acceleratore sui pedali e si sale. Asfalto, strada bianca o sterrato non fa differenza: se hai la gamba,...