L’islanda in solitaria: il racconto del nostro amico Diego

L’islanda in solitaria: il racconto del nostro amico Diego

Succede che hai un (ex) collega, che ha stile e segue lo stile. Succede che gli rompi talmente tanto le palle parlandogli di bici che compra una cruise bike.

Succede che gliela fottono e si fa una fissa (anni fa, troppo avanti!) e crea delle cinture tema bici fighissime. Succede che continui a rompergli le palle sulla mtb e che nel frattempo cambi lavoro (e da collega diventa concretamente amico).

Poi succede che l’infame dopo che te ne vai acquista la mountainbike e tu lo insulti come un cane e ogni tanto ci esce.

Poi succede che continui a rompergli le palle raccontandogli anche dei tuoi viaggi raccontando quanto il turismo lento sia appagante.

E succede che ora sono qui…. A riportarvi il suo viaggio in Islanda in solitaria.

Grande Diego (e grazie ancora per il nostro logo, di cui sei il creatore!).

Felice di averti rovinato per la vita!

Ecco il suo racconto:

 

 

Tutto è nato dalla voglia di realizzare un sogno, un viaggio che da molto tempo volevo fare e l’avvicinarsi delle vacanze estive senza ancora una meta, senza programmi, la ragazza che non ha ferie… basta compro il biglietto. Sono le 5:10 del mattino e ho appena comprato un andata e ritorno per l’Islanda… a colazione lo dico alla mia ragazza.

 

E’ un viaggio che ha il potere di cambiarti e farti fare delle esperienze che rimarranno indelebili dentro il tuo cuore. L’Islanda è pura forza e non penso esista un’altro posto al mondo che possa assomigliargli.

 

Questo è il mio primissimo viaggio da solo, in bici, in tenda e sacco a pelo, con le borse ed è soprattutto grazie a Teo e Cristina che ho sempre ammirato per le loro avventure che mi ha sempre incuriosito l’idea del cicloturismo…provare per credere.

 

Sono partito da Keflavik, per poi dirigermi a nord verso la famosa F35, il deserto subartico.
300Km di puro nulla, solo a metà c’è un campeggio, con vasche naturali di acqua calda dove ovviamente ho approfittato di un fantastico bagno caldo.
Pedalare nel deserto non è stato semplice. L’F35 è una strada molto trafficata che viene spesso utilizzata dai pulmann e jeep per raggiungere brevemente il nord dell’isola, perciò molta polvere, terreno scavato e soprattutto molto vento. E’ stato faticoso e bellissimo nello stesso tempo, quando guardi indietro e avanti e non vedi la fine, mi veniva da sorridere, e potevo fare una cosa sola…pedalare.

 

Sembrerebbe una cosa da solitudine ma ad essere sinceri ho fatto un sacco di incontri qui nel deserto, chi in bici da solo come me, chi in gruppo, addirittura per una cinquantina di chilometri ho incontrato nel senso opposto una maratona e quindi è stata una festa! Io ero la loro forza e loro la mia è stato bellissimo.

 

Raggiunto il nord ho poi preso la strada 1 per fare il giro completo dell’isola.
Sono passato per posti incredibili, una natura mai vista prima d’ora, mai visto un verde cosi verde e che ancora oggi al solo pensiero c’è da non crederci. Le giornate passavano veloci e ricche di emozioni, lo schenario cambiava di giorno in giorno, dal nord a est a sud c’era sempre qualcosa di nuovo.
Fortunatamente ho trovato solo pochi giorni di pioggia, ma il vento mi ha accompagnato tutti i santi giorni a volte in discesa pedalando toccavo i 9 km/h… e in quei giorni c’era solo una cosa da fare… andar piano e pedalare finchè ne avevi le forze e cercare una guesthouse che mi permettesse di fare una doccia calda e riporar bene per essere in forma per il giorno successivo.

 

Un posto che mi ha cambiato la vita è stato sicuramente Jokursarlon.
Ricordo che quel giorno percorsi piu di 180km e arrivai ormai a notte inoltrata… ma avevo davanti a me uno spettacolo meraviglioso.
Un fiume glaciale dove galleggiano centinaia di iceberg che si scaccano dall’enorme ghiacciaio sullo sfondo, il ghiacciaio piu grande d’europa, il Vatnajokull. La cosa ancora più incredibile è che dietro di me a qualche centinaio di metri c’era l’oceano. Qui le emozioni sono state troppo forti, ricordo che fui svegliato nella notte da un blocco di ghiaccio che si era staccato, mi alzai e vagai incantato fino al mattino, facendo centinaia di fotografie, contemplando le foche, gli uccelli che pescavano e godendomi quella natura tutta per me.
E’ veramente difficile a volte raccontare con le parole certe cose…

 

Un’altro posto incredibile è l’uscita da Landmannalaugar con le sue colline coloratissime di migliaia di sfumature. L’entrata è stata fatta rigorosamente in pullmann, impensabile farla entrando in bicicletta anche se qualche temerario ci ha già provato.

 

L’uscita da Landmannalaugar è un trail sterrato in falso piano lungo un’ottantina di km… a dir poco un’esperienza unica! Pedalare in mezzo a questi posti, a questi colori e forme è mistico, incontro solamente pecore e cavalli, penso che sia stato uno dei trail più belli fatti in vita mia.

 

Se dovessi riassumere in una sola parola l’Islanda, direi COMMOVENTE.
Andateci ragazzi, sicuramente sarà un’esperienza indimenticabile!

 

Enjoy the island.

 

Diego